giovedì 17 maggio 2012

Il potere dei sogni

Nella quotidianetà sembra scontato svegliarsi la mattina, vestirsi, sentire gente che parla e parlare noi
stessi dicendo ciò che pensiamo, ciò che ci piace, ciò che sognamo. 
Già… I nostri sogni, ma ci crediamo davvero o pensiamo che siano solo una chimera irragiungibile? A volte non ci pensiamo affatto, forse, nella vita che va avanti veloce, eppure quante persone sono in grado di mettere in gioco la loro esistenza e le loro certezze per raggiungere un obiettivo fantastico e lontano? Un po’ di tempo fa mi è capitato di leggere un libro di uno dei miei scrittori preferiti, Luis Sepulveda, un cileno nato nel 1949 che fin da giovane aveva combattuto per un sogno di libertà e pace nel suo paese, una di quelle nazioni latino-americane nate da appena 100 anni con tanti dubbi e contraddizioni, povertà e squilibri sociali. Sepulveda aveva creduto nell’esperimento democratico del presidente Allende, eletto (e sottolinerei questa bella parola) nel 1970, un nuovo Cile che doveva eliminare le disugualianze sociali, garantire parità di diritti, superare le differenze raziali; ma il sogno ebbe vita breve, appena tre anni bastarono al colonnello Pinochet per caricare bene il suo fucile e puntarlo contro il presidente eletto. 
Seguì la dittatura militare, la fine del sogno e l’inizio della tragedia dei desaparecidos e dei nemici politici, tra cui un posto di riguardo era stato  riservato anche al nostro Luis, che fu costretto all’esilio in Europa, dove tuttora risiede, benché la dittatura sia finita e il despota morto. Come si sentirà un uomo che ha vissuto e lottato anni per un sogno di libertà dopo che è bastata una frazione di secondo per mandarlo all’aria e costringerlo addirittura ad abbandonare il proprio paese e tutte le certezze che aveva avuto fino a quel momento? Luis ne uscì ancora più convinto del Potere dei Sogni. 
Strano, eh? Eppure proprio questo è il titolo di uno dei suoi libri pubblicati durante il periodo dell’esilio, durante quelli che avrebbero dovuto essere anni bui di silenzio e meditazione. È davvero
incredibile leggere questo libro, che è una raccolta di alcuni interventi e discorsi che il poeta tenne in vari paesi e momenti, perché traspare una forza e un desiderio di cambiare il mondo in meglio correlata dalla certezza forte, tangibile che ciò è possibile, che rende i suoi interventi non come altisonanti slogan da proclamare davanti ad un pubblico di falliti che cerca un riscatto in belle parole in cui non crede davvero, ma a persone vive che hanno un infinito dentro pronto a esplodere, eppure in una lacerante e problematica inerzia. 
È come se, nonostante la sconfitta, Luis non si sentisse affatto ridimensionato, ma forse il “Potere dei Sogni” è proprio questo, cioè rendere la vita di coloro che li inseguono sensata a prescindere, come se vittoria o sconfitta fossero solo dettagli di un’esistenza che ha un senso, perché insegue qualcosa e lo crede davvero.

“Solo sognando e restando fedeli ai sogni riusciremo a essere migliori e, se noi saremo migliori, sarà
migliore il mondo.”

Simone Caliò II D

Nessun commento: